Il lancio della nuova applicazione di Barilla per iPhone è stato molto seguito in rete, non solo perché l’app-dal-nome-più-ovvio iPasta è risultata comunque un’app graziosa e diventente (vedi recensione di wired.it), ma anche per alcune polemiche uscite a proposito dei primi commenti positivi su iTunes smaccatamente falsi.
A pochi giorni di distanza, e a un giorno dalla presentazione dell’iPad, La Cucina Italiana rilancia la sua app, presente nella categoria Mode e tendenze da gennaio di quest’anno, annunciandone la declinazione anche per il nuovo device.
Il primo mensile di cucina e cultura alimentare del nostro Paese (di cui il sito www.lacucinaitaliana.it è stato premiato come Blog dell’anno nella categoria Giornalisti, in occasione di Squisito 2010!) contro il “leader mondiale nella produzione di pasta di qualità” nonché icona del magiare italiano.
Uno scontro molto interessante, a mio parere, sia a livello tecnico, a livello di immagine/strategico che come evoluzione dei costumi.
Le due applicazioni hanno funzionalità molti simili, molte di loro oserei dire complementari: molti consensi ha ottenuto il dosapasta di iPasta mentre l’aggiornamento settimanale con una ricetta nuova, attingendo dal grande archivio della rivista, è la funzione che rende molto più “appetibile” (passatemi il termine) l’app di La Cucina Italiana.
A livello di strategia, la Barilla regala un suo gadget, un’app gratuita e divertente per “giocare” con i suoi prodotti e la creatività delle buone forchette.
Da parte di La Cucina Italiana l’obiettivo è diverso: non si tratta di fidelizzare i clienti con un giochino, ma di veicolare una parte delle informazioni presenti nel mensile e sul sito (ricette, abbinamento dei vini, consigli degli chef e indicazione delle calorie) attraverso un nuovo canale. L’aggiornamento settimanale ne evidenzia la cura e la funzione più informativa che ludica. Non a caso, l’app ha il costo (non indifferente) di 6,99 euro.
Mi farebbe piacere ascoltare i commenti di chi ha avuto la possibilità di acquistare e provare entrambe le app, per capire se la mia analisi è giusta. E magari riuscire a fare un pronostico fra chi vincerà, l’app “di marca” gratuita e quella apparentemente più completa ma a pagamento.
In ultima analisi: siamo un paese di santi, poeti e gran consumatori di pasta, e l’evoluzione dei costumi fa sì che cambino gli strumenti, gli usi ma non le tradizioni.
La domanda che mi gira in testa è: ma quanti di voi si porteranno l’iPhone e l’iPad in cucina, appoggiato vicino ai fornelli per consultare le ricette e seguire tutte le fasi di preparazione?
Macchia di sugo/schizzo d’olio vade retro…
approfondimenti
Barilla – it.barilla.com
iPasta app
La Cucina Italiana – lacucinaitaliana.it
La Cucina Italiana app
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Niki Costantini
Io ho tutte le app per cucina, tranne proprio queste due. iPasta non la scaricherò nemmeno, quella della Cucina Italiana la acquisterò di sicuro, visto che mi fido ciecamente delle loro ricette.
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Mackley ?
azz … della serie: il proletario si accontenta di barilla …. se sei veramente un foodie allora spendi per "La Cucina Italiana" 😀
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Niki Costantini
Mackley, macché 🙂 È che sono vent’anni che seguo la C.I., ho 10 anni di riviste acquistate, i libri, ecc. Diciamo che sono legata da un rapporto di affetto. Di Barilla non acquisto nemmeno la pasta, preferisco altre marche.
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Mackley ?
anche io non acquisto Barilla… preferisco Coop integrale biologico (by Rummo)
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cirox
vabbè io poi sono nato a Gragnano, solo pasta di Gragnano… 🙂 http://it.wikipedia.org/wiki/Pasta#Evoluzione
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