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…e alla fine arriva Bill.

Cosa succede quando una promettente agenzia pubblicitaria decide di darsi, anche, all’editoria?
È ciò che sta accadendo a Tita, agenzia di pubblicità di Milano fondata nel 2008 e diretta da Giuseppe Mazza e Sonia Rocchi. Dopo il grande successo che sta avendo come agenzia pubblicitaria, Tita è diventata anche editore e manda in libreria una rivista sull’advertising.

La rivista si chiama “Bill – un’idea di pubblicità”, ed è dedicata a William “Bill” Bernbach, uno dei grandi pubblicitari fondatori della DDB.

In distribuzione da oggi nelle Feltrinelli e nelle migliori librerie specializzate italiane, la rivista si avvale di una redazione tutta composta da pubblicitari, di diverse generazioni e differenti agenzie.
Una rivista sulla pubblicità fatta dai pubblicitari, rivolta a chi ama la pubblicità, ma anche a chi vuole conoscerla. Magari per scoprire che può essere molto diversa dallo standard italiano.

“Bill” sarà presentato oggi a pranzo dalle 12,30 in via Panfilo Castaldi 40 presso Pizza 40, una pizzeria al taglio. Una scelta provocatoria, che sottointende il bisogno per la pubblicità di tornare a parlare un linguaggio più autentico.

Alla rivista si affiancherà una versione digitale, billmagazine.com, con video, news e la traduzione in inglese di molti articoli.

Nel numero di Gennaio: Guido Cornara intervista John Hegarty; Pasquale Barbella su Bernbach; Speciale Primavera Araba, con interviste all’egiziano Ali Ali e Nicolas Courant dalla Tunisia, entrambi oro Cannes 2011; un reportage di Reed Young sugli slogan di Occupy Wall Street; un diario da NY sulle primarie USA e molto altro…

La copertina e alcuni servizi interni sono di Alvaro Tapia, illustratore cileno già collaboratore di Wired e Piauì.

 

Per maggiori informazioni:

Sonia Rocchi
rocchi@titamilano.com – 02 45493482

Art Director Junior, si diletta di grafica (ovviamente), tipografia, web design e fotografia. Amante del cibo, dei colori e della cultura argentina, cerca di imparare a cucinare qualcosa che non siamo solo i sofficini (e pare ci stia riuscendo discretamente). Nel frattempo si prepara a diventare una provetta gattara.

Comments

  • Redazione Tiragraffi
    23 Gennaio 2012

    Ecco i ‘comandamenti’ di Bill (più quello di Marco Carnevale).

    1. La verità non è verità fin quando la gente non ti crede; e la gente non può crederti se non ti sta ascoltando; e non ti ascolterà mai se non sarai interessante. E non sarai mai interessante se non dirai le cose in modo fresco, intelligente e fantasioso.

    2. In comunicazione, la familiarità genera apatia.

    3. Sii provocatorio. Ma assicurati che gli stimoli nascano dal prodotto stesso. NON E’ GIUSTO mettere in un annuncio un uomo a testa in giù solo per attirare l’attenzione. E’ GIUSTO mettere un uomo a testa in giù per dimostrare che il prodotto impedisce alle cose di cadergli dalle tasche.

    4. Il nostro lavoro consiste nello sconfiggere quel tipo di abilità che mette in luce noi stessi invece del prodotto. Il nostro lavoro consiste nel semplificare, nell’eliminare ciò che non è pertinente, nello strappar via le erbacce che soffocano il messaggio del prodotto.

    5. Posso mettere su una pagina l’immagine di un uomo che piange, ed è soltanto l’immagine di un uomo che piange. Oppure posso mettere la stessa immagine in modo che faccia venire da piangere. La differenza sta nell’abilità creativa: quella cosa intangibile di cui il mondo degli affari diffida.

    6. Se prendi posizione nei confronti di qualcosa, troverai sempre chi è con te e chi è contro di te. Se non prendi posizione su nulla, non avrai nessuno contro ma neanche nessuno con te.

    7. Usa per lavorare il linguaggio che usi per vivere.

    8. Adatta la tecnica all’idea, non l’idea alla tecnica.

    9. Non fare perdere tempo a chi ti legge.

    10. Procurati al più presto un passaporto. E soprattutto usalo.

    [ via Bill: “La pubblicità deve dire la verità” – Grazie a Giuseppe Mazza e al suo manipolo di coraggiosi | Il blog dell’ADCI ]

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