Cosa significa essere connessi nel 21° secolo?
E’ una do manda che pochi spesso si pongono: ormai è normale essere connessi, grazie agli smartphone e a internet… connessioni che fino a 10 anni fa erano impensabili.
Tutto ciò ci fa sentire estremamente liberi e potenti, ma anche pericolosamente addicted.
Come negli anni scorsi deridevamo chi andava in giro come un rabdomante alla ricerca del segnale per il prorpio cellulare, adesso siamo noi che malediciamo il wi-fi debole o il 3G a singhiozzo.
Perché siamo diventati dipendenti dell’informazione immediata, schiavi del real time, delle ricerche di google e della condivisione sui social network della propria vita.
Non siamo ancora casi clinici da ricovero, ma non provate a negare che, anche quando siete a cena con i vostri compagni o i vostri migliori amici, una pausa per controllare l’email sul vostro smartphone ve la concedete sempre.
La risposta alla domanda iniziale “cosa significa essere connessi nel 21° secolo?” cerca di darcela “Connected: an Autoblogography about Love, Death and Technology”, un documentario presentato al Sundance Film Festival 2011, diretto da Tiffany Shlain, fondatrice del Webby Awards e “one of the women shaping the 21st century” (donna da cui prendere esempio del secolo) per il Newsweek.
La Shlain ci mostra una visione personale (“An Autoblogography”) ma ugualmente universale dell’era di internet, una sorta di parodia, condita di spezzoni di video, film, eventi personali e non, un blob dove ironicamente ma anche in maniera abbastanza spietata, delinea una descrizione in cui sarà fin troppo facile ritrovarsi.
Approfondimenti
Sito ufficiale – connectedthefilm.com
Facebook – facebook.com/connectedthefilm
Twitter – @tiffanyshlain
YouTube – youtube.com/user/connectedthefilm
Scheda Film (en)- IMDB
