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Harvey & Ackroyd: fotografie sull’erba

Dan Harvey e Heather Ackroyd sono artisti affascinati dall’erba in ogni suo stadio di sviluppo e dalle sue variazioni cromatiche, e questa passione la riversano in quasi tutte le loro opere. Realizzano delle grandi installazioni in cui l’erba va a rivestire intere pareti o edifici, che diventano la base dei loro lavori: delle tele dove si sperimenta con la fotografia e la naturale crescita dell’erba biologica (ma si servono anche, quando occorre, di un nuovo tipo di erba ogm, che non appassisce mai).

Usando l’erba, un materiale biologico e quindi destinato a deteriorarsi compiendo il suo ciclo vitale, si rende noto allo spettatore la precarietà propria della materia utilizzata. L’erba, infatti, dopo poco tempo si degrada e muore, ed è il destino comune delle loro opere: crescono rigogliose, iniziano a perdere il loro colore brillante, e infine muoiono (restando affascinanti in ogni fase).

Il processo produttivo si basa sulle leggi della fotografia, e loro lo spiegano così:

il processo è sostanzialmente una fotografia bio-chimica: lavoriamo con la fotosensibilità del pigmento clorofilla per catturare immagini su fili d’erba. coltivata da seme su una superficie verticale (un muro o una tela), l’erba
fornisce una superficie molto uniforme. in pratica creiamo un ambientecamera oscura e, per una settimana intera, un negativo fotografico viene proiettato sull’erba che cresce. Quando si è completamente fissato, il positivo è restituito nei toni del giallo e del verde, formando così un’immagine sottilmente evanescente. il pigmento clorofilla è volatile: per conservare l’immagine essicchiamo l’erba e manteniamo bassi i livelli di luce. col tempo l’immagine sbiadisce lentamente.

Spesso intrappolato su Tumblr (ucciucci), o a sbirciare case altrui per TripAdvisor ( avendo già dato con airbnb et similia ).

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