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Progettare servizi digitali, il decalogo del Governo del Regno Unito

Sul proprio sito, il Governo del Regno Unito qualche tempo fa ha pubblicato una serie di principi (accompagnati da esempi specifici) da seguire quando si progettano i loro servizi digitali.

I principi elencati valgono per il governo del Regno Unito, ma spersonalizzati sono 10 ottimi consigli per chiunque progetta servizi digitali.


1. Iniziare dai bisogni

Quelli degli utenti e non quelli del servizio/sito.
Usare i bisogni come un principio organizzativo. Le persone usano i nostri siti per svolgere compiti e soddisfare esigenze.


2. Fare meno

Fare solo quello che il nostro servizio deve fare. Linkare e usare servizi terzi. Quando possibile, rendere disponibili risorse (come le API) che possono aiutare gli altri a produrre altri servizi.

Realizzeremo servizi migliori risparmiando tempo e denaro concentrando le risorse dove sono necessarie.


3. Design con i dati

Il grande vantaggio di lavorare a servizi digitali è la possibilità di guardare e imparare dal comportamento degli utenti, definendo un sistema che permetta di soddisfare ciò che le persone naturalmente vogliono fare, piuttosto che costringerlo ai meccanismi del nostro sistema. Prototyping e test con utenti reali su pagine web reali.


4. Lavorare duro per rendere tutto semplice

Rendere semplice qualcosa al primo sguardo è facile, fare qualcosa di semplice da usare è molto più difficile. Soprattutto quando i sistemi sono complessi, ma è quello che bisognerebbe fare sempre.


5. Iterare. Iterare ancora

Il modo migliore per costruire servizi efficaci è quello di iniziare in piccolo ed evolversi continuamente. Bisogna rilasciare continui Minimum Viable Product, ovvero sistemi o servizi sufficientemente buoni da poter essere rilasciati al pubblico, nell’attesa di ricevere i primi feedback e informazione per proseguire la loro lavorazione. Passare da Alfa a Beta per lanciare l’aggiunta di funzionalità e miglioramenti basati sul feedback di utenti reali. Un altro vantaggio del lavorare con il digitale: non stiamo costruendo ponti, le cose possono essere annullate.


6. Costruire per l’inclusione

Un design accessibile è un buon design. Dobbiamo costruire un prodotto che sia il più inclusivo e leggibile possibile. Se dobbiamo sacrificare l’eleganza, così sia. Non dobbiamo avere paura della ovvio, non dobbiamo cercare di reinventare le convenzioni del web design e dobbiamo definire le aspettative in modo chiaro. Stiamo progettando per tutti. Spesso le persone che più hanno bisogno dei nostri servizi sono spesso le persone che trovano le maggiori difficoltà. Se pensiamo a quelle persone fin dall’inizio riusciremo a creare un luogo migliore per tutti.


7. Capire il contesto

Non si progetta per uno schermo, si progetta per le persone. Bisogna riflettere sul contesto in cui si utilizzano i nostri servizi. I nostri utenti sono in una biblioteca? Stanno usando un telefono? Hanno familiarità solo con Facebook? Hanno poca familiarità con il web?

Bisogna progettare per un gruppo molto eterogeneo di utenti, con tecnologie ed esigenze molto diverse. Bisogna essere sicuri di aver capito le circostanze tecnologiche e pratiche in cui vengono utilizzati i nostri servizi. In caso contrario, si rischia di progettare bellissimi servizi, con un ottimo design che non sono rilevanti per la vita delle persone.


8. Costruire servizi digitali, non siti web

Il nostro servizio non inizia e termina sul nostro sito web. In questo momento, il modo migliore per fornire servizi digitali avviene tramite il web, presto potrebbe non essere più così, prima di quanto ci si possa aspettare.


9. Siate coerenti, non uniformi

Ove possibile si dovrebbe usare la stessa lingua e gli stessi modelli di progettazione – questo aiuta le persone a prendere confidenza con i nostri servizi. Quando ciò non è possibile dobbiamo essere sicuri che l’approccio di fondo è coerente, e fare in modo che i nostri utenti abbiano la possibilità ragionevole di capire quello che devono fare.

Non possiamo costruire ottimi servizi in modo meccanico. Non possiamo immaginare ogni scenario e scrivere le regole per ognuno di esso. Ogni circostanza è diversa e dovrebbe essere affrontata diversamente. Ciò che unisce le cose dovrebbe essere un approccio coerente non necessariamente uniforme, anche quando ci muoviamo in nuovi spazi digitali.


10. Rendere le cose open source rende le cose migliori

Dobbiamo condividere quello che stiamo facendo ogni volta che possiamo. Con i colleghi, con gli utenti, con il mondo. Condividete codice, disegni, idee, intenzioni, fallimenti.

Più occhi guardano il nostro servizio più il nostro servizio sarà migliore. In parte perché gran parte di ciò che stiamo facendo è possibile solo a grazie a codice open source e alla generosità della comunità web design. Il codice che regaliamo ci sarà rimborsato in codice migliore.

[ foto © Marina Zlochin – Fotolia.com ]

Art Director, Digital Designer, Docente di web design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Pratico, parlo e scrivo di web design, grafica, tipografia, comunicazione online. @cirox | Info. Newsletter: Dispenser.Design

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