Stefan Sagmeister non è un grafico come tutti gli altri. I suoi lavori si muovono sempre sul confine tra arte e grafica. (È di qualche settimana fa la polemica sull’esclusione di un suo video dai D&AD, poi riammesso e premiato nella categoria Typography for Design).
Sagmeister è austriaco, si è trasferito a New York negli anni 90 dove ha realizzato, tra le altre cose, copertine per dischi di David Byrne, Brian Eno, Talking Heads (con cui ha vinto un Grammy), poster e immagini grafiche con un approccio e un impatto visivo fuori dagli schemi.
In un intervento al TED nel 2009 parla dell’importanza delle pause e del tempo libero. Ogni sette anni chiude il suo studio per prendersi un anno sabbatico. Nell’intervento dice che il primo è stato complicato, non riusciva gestire il tempo e si è ritrovato a lavorare più di quanto non facesse prima. Poi ha capito come organizzarsi. Dopo l’ultimo anno sabbatico, passato a Bali, ha realizzato il libro Things I Have Learned in My Life So Far.
Negli ultimi anni Sagmeister si è concentrato molto sulla sua vita, cercando spunti e progetti per capire meglio la sua personalità e migliorare la sua felicità personale.
A New York, il Jewish Museum gli ha dedicato una mostra – «Six Things» – fino al 4 Agosto. Le sei cose che Sagmeister ha capito sulla sua felicità sono rappresentate in 5 video e un’installazione:
– If Don’t Ask I Won’t Get (Se non chiedo non ottengo)
– Keeping a Diary Supports Personal Development (Tenere un diario supporta lo sviluppo personale)
– Be More Flexible (Essere più flessibile)
– It Is Pretty Much Impossible to Please Everyone (È praticamente impossibile accontentare tutti)
– Now is Better (Adesso è meglio)
– Feel Others Feel (Senti come sentono gli altri)
If Don’t Ask I Won’t Get
Now is Better
Il video di un visitatore della mostra