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Le donne non possono esprimersi al 100%. Campagna a favore della parità di genere

La campagna Punto su di te del 2014 affronta in modo originale i vari volti della discriminazione partendo dall’insight: “la prima forma di discriminazione consiste nel negare che esista”. Il fatto che venga identificata, riconosciuta e portata allo scoperto è la prima condizione per poterla definitivamente combattere. La campagna prevede l’utilizzo di tutti gli strumenti della comunicazione integrata: i media classici (affissione, TV, radio e stampa) serviranno per portare l’attenzione sul tema; il web e gli altri strumenti aiuteranno ad approfondire i diversi argomenti e a rendere virale la comunicazione.

L’affissione gioca su immagini di volti di donne con un balloon all’interno del quale è presente una frase incompiuta che dimostra che le donne non possono esprimersi al 100%. In alcuni poster le frasi sono state completate da ignoti con parole discriminatorie. Atti vandalici che fanno emergere non solo pregiudizi, ma atteggiamenti profondamente negativi. Le affissioni vandalizzate mettono in luce uno degli intenti della campagna: rendere visibile la discriminazione, ricordare che è necessario cambiare atteggiamento, sottolineare l’urgenza di tale cambiamento. Lo spot TV ricostruisce l’intera operazione: dall’affissione del manifesto, alla sua vandalizzazione, e si conclude con la call to action Punto su di te, che rappresenta il messaggio della campagna, per una partecipazione attiva alle iniziative segnalate sul portale.

 

 

La prima fase della campagna ha affrontato in modo originale i vari volti della discriminazione (sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni di coppia etc.) partendo dal concetto che la prima forma di discriminazione consiste nel negarne l’esistenza. L’ identificazione ed il riconoscimento della stessa è, infatti, la prima condizione per poterla definitivamente combattere.

Inizialmente Pubblicità Progresso ha voluto valorizzare la diversità di genere, raggiungendo due obiettivi.

Da un lato, una maggiore consapevolezza delle donne circa i propri diritti, le proprie aspettative e potenzialità: primo passo verso la difesa di un’identità e di un ruolo più equilibrato e complementare nella società.

Dall’altro, la presa di coscienza da parte degli uomini sugli effetti di certi loro atteggiamenti e comportamenti, e di come questi debbano essere superati: è solo a questa condizione che le donne possono rappresentare un vero contraltare con cui misurarsi in modo equo e costruttivo per il benessere di tutta la società.

 

 

La campagna ha previsto l’utilizzo di tutti gli strumenti della comunicazione integrata: i media classici (affissione, TV, radio e stampa) per portare l’attenzione sul tema; il web e gli altri strumenti per approfondire i diversi argomenti e rendere “virale” la comunicazione.

La creatività gioca su immagini di volti di donne con un fumetto all’interno del quale è presente una frase incompiuta che dimostra che le donne non possono esprimersi al 100%. Nei manifesti affissi presso alcune fermate di autobus, le frasi sono state completate da ignoti con parole discriminatorie. Atti vandalici che hanno fatto emergere non solo pregiudizi, ma atteggiamenti profondamente negativi. Le affissioni vandalizzate hanno quindi messo in luce uno degli intenti della campagna: rendere visibile la discriminazione, ricordare che è necessario cambiare atteggiamento, sottolineare l’urgenza di tale cambiamento.

Lo spot TV, è stata una ricostruzione dell’intera operazione, dall’affissione del manifesto, alla sua vandalizzazione, con in conclusione l’invito a visitare “www.puntosudite.it”, per una partecipazione attiva alle iniziative segnalate sul portale. Sulla stampa e sui manifesti un grande adesivo ha coperto le scritte discriminatorie, invitando a visitare il sito.

Più che una campagna, è un progetto di comunicazione integrata che si pone l’obiettivo di superare i pregiudizi in una direzione di maggiore rispetto, ascolto, stima, e a favore di un cambiamento culturale capace di portare ad una reale parità di genere.

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