
Sinceramente non so come iniziare a parlarne, dato che è già stato abbondantemente detto tutto.
E su Twitter ancor di più.
Cerco di andare con ordine con le mie considerazioni sul Logo del Nuovo Centro Destra, e vediamo che ne esce.
La presentazione
Partiamo dalla presentazione fatta giovedì al Tempio di Adriano a Roma.
Come scritto nel tweet sotto, gli inconvenienti tecnici, la disinvoltura “fanciullesca” di Angelino Alfano, e la spiegazione del logo hanno fatto rimpiangere la pur disastrosa presentazione di Volunia, che all’epoca fece storia su come NON presentare un progetto.
La presentazione del logo del Nuovo Centro Destra #NCD è quasi peggio di quella di #Volunia… watching #gazebo
— Valentina Cinelli (@bastet) December 5, 2013
La spiegazione
“Da oggi la nostra squadra gioca con il blu, il colore del mare, dei sogni di mirò, della serenità, di una grande speranza, il colore che serve all’Italia.” afferma il leader del nuovo partito, spiegando le scelte grafiche per la realizzazione del logo. Per poi proseguire con “Il nostro movimento sarà quello dove vincerà il migliore, sulla base del principio di uguaglianza.” riferendosi al quadrato, con tutti gli angoli e i lati uguali, a rappresenta l’uguaglianza, la giustizia, il merito.
Una giustificazione semantica per l’uso delle forme e dei colori un po’ “scolastica”, nel senso che sono le prime cose che ti insegnano a scuola di grafica sull’uso del quadrato, piuttosto che il cerchio e il triangolo, e sul significato dei colori…
Ogni volta che #Alfano tenta di spiegare il logo del Nuovo Centro Destra… da qualche parte un pubblicitario muore! #NCD
— Osvaldo Adinolfi (@VesuviOz) December 5, 2013
La composizione
Tralasciamo il blu (con quel tenue gradiente verso destra, impercettibile se proiettato a video e in versioni < 1 cm del logo) e ragioniamo sulla parte testuale.
FONT
Partiamo dal font utilizzato: si ipotizza il Gotham Black, edizione revisited per GQ Magazine del 2003 il Gotham Narrow Black, segnalato da Andrea Zammitti. Semplice, pulito, anonimo. Inserito in una forma semplice, pulita, anonima come il quadrato non fa che aumentarne la semplicità, la pulizia e soprattutto l’anonimato.
ALLINEAMENTO E ORIGINALITA’ DELLA COMPOSIZIONE
Un logo, e soprattutto un simbolo di un partito dovrebbe essere facilmente riconoscibile, e avere in sé elementi caratterizzanti da renderlo subito riconoscibile non solo su scaffale, ma soprattutto dentro una cabina elettorale.
Si allega breve galleria fotografica.
Quadrato blu e scritta bianca per il nuovo logo “anonimo” della RAI, ma che ha la sua giustificazione nella declinazione cromatica per i vari canali.
Quadrato blu e scritta bianca per il logo degli Aeroporti di Roma. Decisamente un precursore.
Consoliamoci: giochi di lettering all’interno di un quadrato blu è stato usato anche per le edizioni locali di The Guardian.
… e come avatar su Twitter di Mashable.
Una radio francese lo sfrutta il quadrato in maniera originale, con un’ombra…
Mentre il tanto criticato logo GAP, ci ripropone la tenue sfumatura sul blu… ah no, il logo è stata fatto prima.
… ops…
Queste sono le mie prime considerazioni a caldo su un simbolo che dovrebbe (deve) rappresentare una “nuova” forza politica, che scende in campo per il bene del Paese in queste ore drammatiche.
Un “nuovo” molto anni 90, molto scolastico, essenziale come le prime esercitazioni che fanno fare ai giovani designer, utilizzando forme elementari e giocando con pieni, vuoti e allineamenti di lettering.
Sto cercando informazioni in merito al brief consegnato all’agenzia, o al creativo interno (sempre nel caso in cui sia stato buttato giù un brief e soprattutto se sia stato consegnato a un professionista e non a una persona con velleità artistiche).
Secondo me, se si vuole dare al Paese un’idea di serietà, bisogna essere per prima seri.
Affidare questo tipo di lavoro a dei professionisti del settore avrebbe aiutato molto: purtroppo l’impatto è stato quello approssimativo delle ultime contestate campagne del PD (con i risultati di immagine e non solo che tutti conosciamo).
E l’espressione felice di Alfano, in contrasto con l’anonimità del logo, è la conferma che siamo ancora distanti anni luce dal far riconoscere il lavoro di comunicazione come parte integrante (se non essenziale) di una qualsiasi campagna e attività.
[ foto cover via Il Giornale ]
Andrea Zammitti
il font è Gotham Narrow Black.
Albertocchio Alberto
ok Gotham… ma NARROW?
Andrea Zammitti
no infatti, non è narrow, ma ho commentato dopo aver visto
l’ultima immagine del post che, non so perchè, è stretchata.
Albertocchio Alberto
ah, non preoccuparti… su un forum di “grafici” l’hanno scambiato per Century Gothic…