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#sononatolibero: un hashtag per riaccende i riflettori sulla campagna ‘Fermiamo l’AIDS sul nascere’

sononatoliberoDa 12 anni, Cesvi è fortemente impegnato nella sensibilizzazione e nella prevenzione della trasmissione dell’HIV da mamma a bambino in Africa. Con la campagna ‘Fermiamo l’AIDS sul nascere’, avviata nel 2001, Cesvi porta terapie farmacologiche, assistenza e formazione sanitaria insieme a servizi di ascolto e prevenzione. Così, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS1 dicembre 2013, Cesvi rilancia la campagna associandola all’hashtag #sononatolibero per sottolineare come oggi, grazie a prevenzione e a terapie farmacologiche, sia possibile impedire il contagio del virus HIV da madre a bambino.

La campagna si appoggia su un mini-sito, sononatolibero.cesvi.org, che dall’1 al 21 dicembre conterrà video e materiale dedicato nonché i messaggi e le condivisioni social di chi, sul web, pubblicherà notizie e feedback sulla campagna utilizzando l’hashtag #sononatolibero. Con un SMS al 45503 chiunque potrà contribuire alla raccolta fondi con una piccola donazione del valore di 2 Euro.

La campagna ha il duplice obiettivo di sostenere la lotta al virus nei Paesi più colpiti e rialzare il livello di attenzione fra i giovani italiani sulla necessità della prevenzione.

Secondo una recentissima indagine Doxa-Cesvi, infatti, 1 giovane su 3, in Italia, non considera l’AIDS un problema reale e 1 su 5 è a rischio perché non ne ha mai sentito parlare a scuola e solo raramente sui media. Inoltre, solo il 35% dei ragazzi e ragazze in Italia, nonostante sappiano perfettamente che la via di trasmissione principale è quella sessuale, usa abitualmente il preservativo nelle proprie relazioni e solo il 29% dichiara di aver fatto il test dell’HIV.

Sempre in Italia, nel 2012, si sono registrati 3800 nuovi casi di persone infette facendo salire il numero di sieropositivi a 140 mila. Secondo gli ultimi dati UNAIDS 2013 con 1700 vittime all’anno è nel nostro Paese che, a livello europeo, si muore di più a causa dell’AIDS.

Nel mondo più di 35 milioni di persone vivono con l’HIV e va all’Africa Sub Sahariana il triste primato di Paese più colpito dall’AIDS con 1 adulto su 20 sieropositivo.

Qui e in tutte le altre zone del mondo più interessate dalla pandemia, l’attenzione sul problema non è calata, anzi. Grazie a politiche locali e al supporto di organismi come Cesvi, l’accesso alle cure è notevolmente migliorato ed è così possibile cogliere un dato positivo. Dal 2009 al 2012 il numero di nuove infezioni tra i bambini è diminuito del 40% grazie a servizi di informazione e distribuzione dei farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione madre-figlio del virus.

Nel solo Zimbabwe, con l’impegno di Cesvi, sono stati salvati oltre 3000 bambini, formati 2000 operatori sanitari e sottoposte a test quasi 90 mila donne. Nei distretti dove Cesvi porta il suo aiuto la percentuale di siero-prevalenza è scesa negli ultimi 6 anni dal 23 al 13%. Tanto è stato fatto, ma è necessario continuare in questa direzione con le attività di prevenzione dell’HIV dirette alle donne incinte, garantire la cura con i farmaci antiretrovirali, potenziare l’informazione e combattere la povertà.

Al coro di ‘Fermiamo l’AIDS sul nascere’ si sono uniti personaggi del mondo dello spettacolo come Lella Costa, Claudio Bisio, Cristina Parodi, Alessio Boni e il Trio Medusa, tutti a fianco di Cesvi sin dalla nascita della campagna e testimoni sul campo dei traguardi raggiunti in dodici anni di attività.

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Quest’anno anche il mondo dello sport si schiera con Cesvi nella Giornata Mondiale contro l’AIDS con il patrocinio della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e con la Lega Pallavolo che diffonderà il messaggio della campagna in occasione delle partite di Serie A1 e A2.

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