Il 16 Luglio a sorpresa Airbnb, il portale online nato nel 2008 che mette in contatto persone in cerca di un alloggio per un breve periodo, ha cambiato tutta la sua immagine grafica. Dal marchio all’interfaccia del sito, dall’app alla brand identity. Sull’interfaccia del sito e sull’app è stato fatto senza dubbio un ottimo lavoro con miglioramenti funzionali e ben organizzati.
L’attenzione maggiore però si è concentrata sul nuovo marchio, a cui hanno dato anche un nome: Bélo. Sempre difficile giudicare un logo in isolamento e solo dal segno. Chissà che si direbbe del marchio della Nike se fosse lanciato oggi. Probabile subirebbe lo stesso trattamento con raccolta di parodie su Tumblr e post ironici su Buzzfeed. Anche il segno della Nike da solo conta poco (sull’argomento consiglio questa intervista di Michael Bierut).
Le ironie e le parodie sul richiamo di Bélo a forme sessuali lasciano il tempo che trovano (fin quando non ho visto tweet in merito non ci avevo pensato), le accuse di plagio o di aver copiato il logo di Automation Anywhere pure. In questo caso tutt’al più si può dire che l’idea non è originalissima.
Il lavoro di progettazione della nuova brand identity dello studio inglese DesignStudio è stato davvero notevole e anche ben documentato. Il vecchio logo era un classico logo da startup, realizzato da uno dei fondatori con il Bello di Underware. Il passaggio da startup ad azienda passa anche dal marchio.
DesignStudio ha lavorato sul concetto di appartenenza e sul significato che vogliono dare all’appartenenza: Persone, Luoghi, Amore e Airbnb. Da un lato tutta la nuova immagine grafica di Airbnb vuole segnare un passo importante verso la maturità e le ambizioni dell’azienda, dall’altro l’eccessiva pomposità del comunicato e il video di presentazione di Bélo sono un concentrato di retorica soluzionista e migliorativa tipica delle startup anglosassoni (e non solo anglosassoni).
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Quel tipo di approccio che carica di significati “alti” qualsiasi tecnologia, sito o app anche quando non è necessario e che fa scrivere e vendere libri a Morozov. Il video di Airbnb mi ha fatto pensare alle sempre geniali campagne della KesselsKramer per Hans Brinker Budget Hostel di Amsterdam che si muovono in direzione opposta.
Airbnb, come tante aziende tecnologiche, si prende molto sul serio, come se il futuro dell’umanità dipendesse solo da loro. Hans Brinker Budget Hostel che anche affitta camere, ma in modo tradizionale, fa ironia, si prende in giro. Per Airbnb non è solo un letto, per Hans Brinker Budget Hostel è solo un letto.