La Maker Faire si è appena conclusa, portando con sé l suo carico di innovazione e ottimismo.
Giovedì 2 ottobre, con la Opening Conference “Let’s Make! (A Better World)”, è stato dato spazio ai maker, agli innovatori, ai nuovi filosofi della nostra epoca, con speech e progetti talmente interessanti che hanno tracciato un nuovo percorso per questi artigiani moderni.
Fra i progetti presentati, quattro di questi hanno dato un nuovo significato al ruolo dei maker. Dove il lavoro e l’ingegno sono messi a disposizione della comunità per migliorare la qualità della vita, cercando di contenere i costi, come nel caso dell’Africa.
Una visione positiva e soprattutto utile dell’uso delle nuove tecnologie.
Warka Water, un progetto italiano per la raccolta l’acqua potabile in Etiopia
Gli architetti italiani Arturo Vittori e Andreas Vogler dello studio Architecture and Vision, hanno sviluppato il progetto “Warka Water”, una torre di raccolta dell’acqua realizzata a mano e con materiali naturali. La struttura riesce a creare l’acqua dall’aria sfruttando la condensa e può raccogliere fino a 100 litri di acqua potabile al giorno.
Un bellissimo progetto per dare autonomia idrica in Etiopia che si affida al crowdfunding dato che purtroppo servono circa 150.000 dollari per trasformare il progetto da prototipo a progetto vero.
Foldscope “The origami microscope!”
Foldscope è un microscopio di carta basato sul concetto degli origami dal costo bassissimo, solo 1$, inventato dal Prof. Manu Prakash, Assistant Professor di Bioingegneria alla Stanford University e presentato da Laurel Ann Kroo durante la Maker Faire.
Lo scopo di questo progetto è quello di rivoluzionare il mondo in cui possono esser scoperte le malattie nei paesi del terzo mondo grazie appunto al costo estremamente basso. È un progetto unico nel suo genere anche perché utilizza una lente sferica anziché curva ed è disponibile in due versioni: a bassa risoluzione (fino a 400x ingrandimenti) e ad alta risoluzione (fino a 2100x ingrandimenti). Inoltre il montaggio è estremamente facile: basta mettere il campione su un vetro e inserirlo tra gli strati di carta sul microscopio. Inoltre può essere dotato di luci a LED, per proiettare immagini su una parete, alimentato da una batteria per orologi.
Faso Soap
Gérard Niyondiko e Moctar Dembélé hanno sviluppato una innovativa soluzione repellente contro la zanzara della malaria, il Faso Soap. La formula speciale è aggiunta a un sapone prodotto localmente con l’obiettivo di fornire uno strumento molto accessibile e low-cost contro la malattia.
I due ricercatori hanno vinto il primo premio della Global Social Venture Competition (GSVC), una ricompensa fondata da studenti dell’Università di Berkeley (California) per aspiranti imprenditori, e si sono anche aggiudicati il Blum Center People’s Choice Award. Grazie ai 25.000 dollari ricevuti come premio i due giovani dovrebbero poter avviare la propria impresa una volta concluso il master.
Le soluzioni più semplici sono le più efficaci.
Foroba Yelen, Tree of light
Il progetto low cost di Matteo Ferroni nasce dall’osservazione quotidiana della vita delle popolazioni del Mali nelle aree rurali, e della presa di coscienza che tante di quelle azioni, di quei gesti sono impossibili dopo il calar del sole per l’assenza totale di luce.
È nato così Tree of light, una lampada portatile, montata su una ruota di bicicletta che rende più facili e immediate tante azioni, che crea aggregazione.
Un progeto a cura della Fondazione eLand with ADM Faso Gnietaa con il supporto di FAD Fostering Arts and Design (Barcelona) e Haus der Kulturen der Welt (Berlino).