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Lo spagnolo Vinz Feel Free riveste i muri di Bologna

Il muro di cinta dell’Autostazione di Bologna, scandito da ben 13 moduli composti ciascuno da un trittico di bacheche, è l’unico luogo cittadino che torna come una costante nel programma di interventi proposti da Cheap Festival fin dalla sua prima edizione. Posto ad uno dei principali ingressi al centro storico, il primo utilizzo di questo spazio ha ispirato successivamente – più precisamente dal 2014 – il progetto collaterale Cheap on Board, che prevede il recupero continuativo di tabelle affissive dismesse rigenerate attraverso la street poster art.

Nell’ambito della terza edizione del festival questo spazio ha accolto il progetto dello street artist spagnolo Vinz Feel Free, che è intervenuto esclusivamente all’interno degli spazi affissivi lasciando intatta la circostante superficie muraria di 250 mq, dipinta a gennaio dallo street artist italiano 2501 in occasione di Art City Bologna.

Lo sviluppo orizzontale del muro, che costeggia i viali di circonvallazione per ben 150 metri, ha ispirato a Vinz la narrazione di una vera e propria storia in sequenza, in cui l’elemento temporale assume una forte centralità. Ciò è evidente già a partire dal modulo testuale che sovrasta tutti i 43 poster installati: la parola “Time”, realizzata a stencil con lo stesso font e lo stesso colore rosso del celebre omonimo settimanale.

Il primo step del progetto ha previsto la realizzazione in studio di ritratti fotografici scattati da Vinz stesso. A partire da questa base, le teste di ciascuno dei 56 soggetti ritratti sono state sostituite da teste dipinte a mano di altrettante specie di uccelli. La creazione di questi personaggi ibridi, caratteristici della sua produzione, ha una doppia funzione: da un lato, nel preciso codice semiotico creato dall’autore, i volatili rimandano direttamente e in modo univoco al concetto di libertà, dall’altro l’assenza del volto è pensata per favorire lo sviluppo di un’empatia con lo spettatore.

A differenza di quanto avviene nel patinato ambito pubblicitario, infatti, i corpi nudi ritratti da Vinz appartengono a uomini e donne di tutte le età e taglie: persone “ordinarie”, anche imperfette, che si discostano parimenti dalla rappresentazione eroica del nudo predominante in tutta la storia dell’arte di tradizione classica.

Quasi a mimare una vera e propria macchina del tempo, la sequenza inizia con un’ecografia per terminare con un piccolo cumulo di terra: il veloce sfilare delle diverse fasi della vita umana è potenziato dal progressivo svanire della parola “Time” sovrastata, a metà della sequenza di poster, dal monito “Don’t waste your time”.

[ ph © Pierfrancesco Lafratta, Valeria Altavilla e Michele Lapini ]

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