Capi è un’acqua minerale che ha origine dalle sorgenti dalle Alpi Australiane situate a Victoria, il più piccolo Stato continentale dell’Australia.
In una campagna stampa del 2014, la Saatchi & Saatchi locale, ha deciso di sfruttare la – spesso pericolosa – strategia della pubblicità comparativa: nel caso specifico non mettendo in confronto il prodotto con un suo diretto concorrente, ma il luogo di origine.
Giocando sull’omonimia delle Alpi Australiane con le Alpi nostrane, la campagna è passata dal comparativo al denigratorio: infatti le nostre vette sono state descritte come un ricettacolo di acqua infetta e batteri fecali, grazie – ovviamente – all’incompetenza organizzativa italica.
Il payoff “Sounds Italian, but thank god it isn’t.” sottolinea la visione negativa del nostro Paese come una ciliegina sulla torta. E mi sembra molto strano che nessuno, a oggi, abbia notato la campagna e sollevato almeno qualche lamentela.
Voi che ne pensate?
CAPI: Alpine Marmots
Pure Italian rodent diarrhoea water.
The alpine marmot, whose steady diet of tourist scraps causes it to vomit and defecate in equal and frequent amounts. Salute!
CAPI mineral water. Sounds Italian, but thank god it isn’t.
CAPI: Marathon Cyclists
Pure Italian fatigue vomit water.
The Italian alps. Home to the most chaotic single-day bike race on earth. 9000 participants. 299km. 8 Toilets. Salute!
CAPI mineral water. Sounds Italian, but thank god it isn’t.
CAPI: Toilets
Pure Italian toilet water.
The Italian Alps. Over 10 million visitors each year, and a human to toilet ratio of 6.500:1. Salute!
CAPI mineral water. Sounds Italian, but thank god it isn’t.
Advertising Agency: Saatchi & Saatchi, Sydney, Australia
Creative Director: Damon Stapleton
Art Directors: Nils Eberhardt, Jade Manning
Copywriters:Veronica Copestake, Joe Hawkins
Designer: Pierre-Antoine Gilles
Retouchers: Mark Sterne, Dan Meyers
Additional credits: Charmaine Andrew
Published: April 2014
[ Immagini via ATOW ]
Aggiornamento
Grazie alla segnalazione di Ciro, abbiamo rintracciato anche uno spot radio della stessa campagna (ascolta), e a ridosso dell’uscita una critica era già stata fatta sulle pagine posizionamentocreativo.it (leggi il post).