Il libro accompagna la mostra Vivian Maier. Una fotografa ritrovata esposta al Museo di Roma in Trastevere dal 17 marzo al 18 giugno 2017.
Vivian Maier. Fotografa, pubblicato da Contrasto e introdotto da un testo di Geoff Dyer, ha il merito di aver presentato per la prima volta al pubblico internazionale una raccolta di oltre cento immagini provenienti dallo sterminato archivio fotografico di questa sorprendente fotografa di strada.
Oggi possiamo ammirare le sue fotografie grazie al lavoro di John Maloof, che ha riportato alla luce, alcuni anni fa, la straordinaria opera della Maier e che cura questo volume.
Vivian Maier, tata di professione, ha scattato, tra il 1950 e il 1990, centinaia di migliaia di fotografie in giro per il mondo, dalla Francia agli Stati Uniti, senza mai mostrarle a nessuno, senza che addirittura nessuno notasse che lei scattava. I suoi incredibili scatti in bianco e nero sono uno straordinario specchio della società americana, ritratta nella quotidianità del dopoguerra con l’abilità e il talento che un buon street photographer deve possedere: un occhio per il dettaglio, per la luce e la composizione, un tempismo impeccabile, un atteggiamento partecipe e umano verso gli altri e un’instancabile capacità di continuare a scattare per riuscire a cogliere ogni istante. È già difficile trovare tutte queste qualità in un fotografo professionista che dispone di una buona preparazione e vive a contatto con colleghi e mentori, ed è ancora più raro trovarle in una persona priva di formazione specifica e senza una rete di relazioni professionali.
Vivian Maier invece possedeva queste doti. Le sue sono immagini straordinarie, di ampio respiro e di ottima qualità, che raccontano con ironia, sensibilità e dinamismo le mille sfaccettature della vita urbana americana.
Vivian Maier è un caso estremo di riscoperta postuma: ciò che visse coincise esattamente con ciò che vide. Non solo era sconosciuta in ambito fotografico ma sembra addirittura che nessuno l’abbia mai vista scattare fotografie. Può sembrare triste e forse anche crudele – una conseguenza del fatto che non si sposò, non ebbe figli e apparentemente nessun amico – ma la sua vicenda rivela anche molto su quanto sia grande il potenziale nascosto di tanti esseri umani. Come scrive Wisława Szymborska nel poema Census a proposito di Omero, “Nessuno sa cosa faccia nel tempo libero”.
Geoff Dyer
VIVIAN MAIERFotografa
A cura di John Maloof
Prefazione di Goeff Dyer
Formato: 25,7×28,3 cm
Pagine: 136
Fotografie: 108 in b/n
Confezione: brossura con alette
Prezzo: 24,90 euro