Nella metà degli anni 80, in Unione Sovietica, Gorbaciov avviò una campagna di comunicazione contro l’abuso di alcol, all’interno di un’iniziativa del governo chiamata “dry law”. L’intento era quello di sensibilizzare le persone sui pericoli dell’alcol. In molti dei manifesti realizzati per la campagna i bevitori sono mostrati come pericolosi, violenti, scrocconi e scansafatiche. Bottiglie e bicchieri sono ripetutamente descritti, visivamente, come trappole o come armi.
La casa editrice inglese FUEL ha pubblicato un libro che raccoglie i manifesti sovietici contro l’alcol dagli anni 60 agli anni 80, dando molto spazio proprio al periodo della “dry law” di Gorbaciov.
A Londra, fino al 13 Aprile, c’è una
La campagna pare che poi non sia andata benissimo, il governo costrinse distillerie e fabbriche di birra a produrre bevande analcoliche e alzò di molto le tasse sull’alcol. Il risultato fu un crescente abuso di alcol fatto in casa, con danni fisici ancora peggiori. Tra il 1988 e il 1998 poi si registrò un aumento del consumo di alcol del 233%.