Archivio Bellosguardo è un progetto pilota ideato e curato dal fotografo Alessandro Imbriaco con il coordinamento e la produzione dell’Associazione Rehub Alburni, la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il patrocinio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e del Comune di Bellosguardo. L’obiettivo è costituire un archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano che oltre a conservare la memoria e l’identità di quei luoghi, possa essere anche strumento di promozione e sviluppo territoriale.
In 4 mesi di lavoro sono state scansionate oltre 5.000 immagini provenienti da 24 fondi familiari che raccontano momenti di vita pubblica a partire dai primi anni del Novecento, con processioni e cerimonie religiose, sfilate di carnevale e feste scolastiche, così come momenti più intimi e familiari, come i pranzi della domenica, le scampagnate e le giornate tra amici, una vacanza al mare o la prova di un’acconciatura davanti allo specchio. In alcuni casi le foto diventano mezzo di comunicazione visiva e letteraria, come nel caso delle foto inviate o ricevute dai parenti emigrati all’estero che, con i loro messaggi scritti a penna sul retro, diventano simbolo di legami e ricerca di vicinanza; in altri ancora diventano racconto sociologico delle evoluzioni del costume dell’inizio della diffusione di loghi storici o documentazione puntuale di eventi storici rilevanti come la ricollocazione del reliquiario all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie al termine del restauro o la costruzione del ponte in muratura sul torrente Sammaro.
La fase sperimentale giunge a compimento con l’esposizione dei primi risultati all’interno del Festival “Rural Dimensions”, a Bellosguardo (SA) le vie principali e i luoghi simbolo del paese dall’11 agosto 2019.
In autunno la mostra sarà esposta a Roma, negli spazi dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD/MiBAC), e una selezione di immagini provenienti delle campagne fotografiche entrerà a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’Istituto.